Intervista a Şebnem Batgı
- Redazione
- May 15
- 6 min read
Segretaria Generale della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia

Claudia
Prima di tutto, per rompere il ghiaccio, vorremmo sapere come è approdata a questo lavoro e come ha iniziato la sua carriera?
Şebnem Batgı
Arrivare a questa posizione è stato molto interessante per me, perché io vengo dal settore bancario dove ho lavorato più di trent’anni. Ho cominciato qui a Istanbul lavorando nella Banca Koç American, che adesso non esiste più; successivamente, per più di dieci anni, ho lavorato alla Banca di Roma, sempre a Istanbul e quando la banca si è fusa con la Banca Yapikredi, perché è stata aquisita da Unicredit, visto che Yapikredi fa parte della Koç holding, mi sono ritrovata di nuovo in questo gruppo. Ci sono rimasta più di 10 anni. Lavoravo nella International Banking Division, ed ero responsabile della clientela multinazionale. Unicredit operava in dodici paesi e io ero responsabile delle relazioni tra la Turchia e l’Italia. In questo modo ho avuto la possibilità di conoscere la cultura e come funziona il sistema italiano. Dopo sono andata a Vienna ancora con Unicredit come expat. Per due anni sono rimasta a Vienna, dopodiché sono stata trasferita a Milano al quartier generale della banca e lì ho lavorato più di 4 anni.
Il tempo del Covid, la lontananza della mia famiglia, che era ad Istanbul, è stato un po’ difficile per me. Dopo così tanti anni di lavoro con la banca, mi sono detta che era arrivato il momento di chiudere con la vita nelle corporations e pensavo di non lavorare più; sono rimasta a Milano per otto mesi mesi senza lavorare - è stato il periodo migliore della mia vita, non ho fatto altro che viaggiare, aperitivi, cena, insomma fantastico - ma non è possibile sostenere questa vita e quindi sono ritornata in Turchia. Pensavo che mi sarei goduta la vita, andando da mia madre ad Ayvalık: sole, mare e nient’altro… ma proprio in quel periodo ho ricevuto una chiamata da un’amica, che mi ha detto che c’era una posizione alla Camera di Commercio Italiana. Ero titubante: da una parte non volevo tornare a lavorare, dall’altra mi pareva interessante e stimolante fare una nuova esperienza. Ho scelto di continuare perché non è facile fare niente, è importante stare sempre attivi, aggiunge valore alla vita ed eccomi come segretaria generale. Da nove mesi sono qui e faccio questo lavoro.
Claudia
Lei è nata e vissuta in Turchia, ha studiato in questo paese, quindi, è stata la sua esperienza in banca a creare questo collegamento tra Turchia e Italia, che le ha permesso poi di viaggiare?
Şebnem Batgı
Certo, le istituzioni internazionali presso cui ho lavorato mi hanno permesso di viaggiare molto e sto ancora viaggiando spesso.
Inoltre è stato molto importante lavorare in diversi paesi. Quando ero a Vienna ero un expat, il che significa viaggiare molto. Da Vienna tornavo a Istanbul ogni due mesi, perché la famiglia era qui e il mio contratto me lo permetteva. A Milano, invece, avevo un contratto locale e ho cominciato a tornare meno spesso. Non era facile tornare e, in più, viaggiavo molto anche per lavoro perché facevamo roadshows per presentare la Turchia in Germania e in Italia: poi c’erano i workshops, B2Bs (Business to Bussiness), per cui ero sempre in viaggio.
Claudia
Noi ora ci troviamo alla Camera di Commercio e Industria Italiana di Istanbul. Ci può dire qualcosa sul ruolo e le attività di questo ente?
Şebnem Batgı
La Camera di Commercio è un'istituzione molto importante perché siamo il ponte tra Italia e Turchia. Quest’anno è il 140esimo anniversario dalla fondazione, è nata nel 1885. Nel mondo siamo la seconda Camera di commercio più longeva dopo quella istituita in Uruguay. Abbiamo più di mille soci che fanno parte della grande comunità italiana in Turchia. Ci sono tanti interessi a fare affari in Italia da parte dei turchi e altrettanti da parte dei turchi in Italia.
Cosa facciamo qui? Rispondiamo alle loro richieste su lavoro, commercio, investimenti. Diamo informazioni su tutto: come costituire un’azienda in Turchia o in Italia, cosa c’è da fare per fare investimenti, come e dove farlo. Per raccontare i due paesi organizziamo workshops, roadshows e B2Bs. Ci sono gruppi di aziende che vengono in Turchia per investire, li portiamo nelle diverse parti del paese a seconda di quello che è il loro campo di interesse e, viceversa, portiamo i turchi in Italia dove abbiamo un network con la Assocameraestero (https://www.assocamerestero.it/). Abbiamo questo network anche in Turchia con la Camera di Commercio turca. La nostra istituzione, ogni anno, organizza un forum economico al palazzo di Venezia, facciamo eventi culturali, collaboriamo alla Settimana della cucina italiana nel mondo. Quest'anno, nel mese di maggio, ci sarà un evento, sempre a palazzo di Venezia, per i miglior ristoranti a cui daremo un certificato. C’è una forte collaborazione con l'Ambasciatore e il Console Generale. Inoltre ci sono gli eventi per i soci come i business breakfast per i diversi settori: logistica, tessile e, infine, partecipiamo a fiere in Turchia e Italia.

Claudia
Quali sono gli aspetti difficili di questo suo lavoro?
Şebnem Batgı
Nessun lavoro è facile, ma noi ci siamo abituati. Lavoro dal 1996 con gli italiani e so come lavorano, cosa bisogna fare e qual è il miglior modo di prendere contatto e impostare una relazione con loro. L’importante è conoscere bene le culture e questo aspetto del mio lavoro mi piace molto.
Claudia
Quali sono le principali differenze che ha riscontrato nel suo lavoro?
Şebnem Batgı
Sono passata da istituzioni orientate al profitto a un ambiente guidato da una missione. La cultura del lavoro e gli ambienti sono diversi: qui è più dinamico e collaborativo, con un focus sul supporto ai membri e sull'organizzazione di eventi aziendali per stimolare il commercio e gli investimenti tra i due paesi.
E fino ad oggi ho lavorato con diverse nazionalità e ho notato le differenze culturali. Ho lavorato con i tedeschi, gli austriaci e gli italiani e ci sono grandi differenze. Per esempio con un'azienda tedesca non è possibile cominciare una riunione parlando della famiglia; all'inizio bisogna andare subito al sodo degli affari, solo dopo si può parlare di cose più personali. Con gli italiani, invece, puoi parlare delle cose più personali e solo dopo si comincia con il lavoro, come succede con i turchi, in fondo, siamo mediterranei. Per fare bene questo lavoro bisogna conoscere le culture e anche le lingue. Io parlo tedesco e inglese molto bene e anche un po’ l’italiano. Quando sono in Germania mi sento a casa e questo fa la differenza, perché cambia la tonalità della comunicazione, che si fa più diretta. Lo stesso accade anche in Italia se parli l'italiano. Conoscere le diverse culture e avere una buona padronanza di diverse lingue è molto importante. Girare per il mondo ti fa capire che viviamo in una dimensione globale, che non ci sono confini.
Claudia:
Ci sono dei progetti che avete in cantiere per il futuro?
Şebnem Batgı
Le relazioni tra i due paesi sono di grande valore e continueranno a rafforzarsi, favorendo una cooperazione sempre più solida e proficua. Avremo sempre l'obiettivo di migliorare le relazioni tra Italia e Turchia e avremo piani d'azione per questo scopo.
La tendenza dell'economia globale plasmerà anche i nostri progetti ma, come sempre, continueremo ad organizzare B2Bs tra Italia e Turchia, portare missioni nei due paesi, impegnarci a definire nuovi piani d'azione in linea con le diverse esigenze.
Vogliamo aumentare il livello delle partecipazioni alle fiere. Un obiettivo innovativo che vorremmo realizzare è una maggiore partecipazione degli italiani che stanno in Turchia, questo è un progetto che, prima di me, non c'era.
Claudia
Per concludere le chiedo se ha dei consigli da dare a noi ragazze e ragazzi per il nostro futuro.
Şebnem Batgı
Good luck! Ogni giorno diventa più difficile, ma ci sono tanti nuovi sviluppi per voi. Ad esempio dovete conoscere e saper sfruttare le opportunità offerte dall'Intelligenza Artificiale. Considerata l’importanza che già ha oggi, non so immaginare come sarà domani; ogni giorno cambia, è incredibile! Ai miei tempi non c'era niente di tutto questo, ma adesso la velocità del cambiamento è impressionante. Poi, come ho detto, è indispensabile conoscere altre culture, una o due lingue non bastano, più ne conoscete e meglio è. Infine la curiosità: non dovete avere paura di niente, perché non c’è niente di cui avere paura: dovete essere coraggiosi! Molto importante è anche stare attivi, costruire un network, conoscere tante persone di diversi settori, lavori, culture, nazionalità. Avere un buon network fa la differenza. Dovete rimanere aperti per imparare, sempre. Ho 56 anni e trovo sempre qualcosa di nuovo e questo mi piace: mi fa restare attiva!
Intervista a cura di Claudia Laharpe
Registrazione e sbobinatura di Darya Safa Jamilabadi
Fotografie di Defne Deriş



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