Le lettere, i muri e la resistenza delle persone
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Il romanzo di John Berger, Da A a X. Lettere di una storia, racconta la storia di un amore messo in difficoltà da un governo autoritario. Aida scrive lettere al suo amato Xavier, condannato all'ergastolo. La loro relazione non è una semplice storia d'amore, ma una forma di resistenza. Il loro amore, infatti, resiste al sistema oppressivo e, nonostante tutto, genera uno spazio di libertà in cui loro possono esistere. Attraverso questa connessione, Berger riflette su come la speranza possa sopravvivere anche nei momenti più oscuri della storia. Aida spesso cede alla paura, quando perde le persone a lei più care nelle proteste, ma alla fine sa sempre di poter trovare conforto in Xavier.
Non ci è dato sapere altro della coppia, se non il loro amore reciproco e, in realtà, non abbiamo bisogno di sapere altro, perché questo sentimento, racchiuso tra quattro mura, è tutto ciò che serve per conoscerli. Il loro amore, proprio come nella vita reale, diventa il riflesso della loro ribellione.
Con la sua penna, Berger non cerca di donare un piacere estetico ai lettori, ma di accendere la scintilla della resistenza, che arde nel cuore delle società.
Oggi, sin da quando nasciamo, vivere in società non è più una scelta, ma un dato di fatto.
Quanti di noi potrebbero immaginarsi una vita libera da regole scritte e non scritte? Queste regole, che ci vengono imposte, possono rendere la vita incerta e limitata, ma è possibile avere un senso di appartenenza sociale, senza trovare un elemento comune che ci definisce e nel contempo ci limita?
Nel corso della storia umana ci sono state dittature che volevano controllare le genti, e tuttavia, durante l'intero corso della storia umana - proprio come nel romanzo di Berger - le società hanno continuato a ribellarsi, nel nome di quella stessa identità che le univa.
Anche se la società è costruita sull'esclusione dei non conformi, è sempre possibile la lotta per i diritti e ad essa si devono le briciole di libertà che abbiamo nel mondo odierno. Si nasce in una società, a volte, si viene messi ai margini da quella stessa società ma, ancora una volta, è la mobilitazione sociale che salva. A pensarci bene, potremmo sembrare prigionieri di un circolo vizioso, che è iniziato con lo sviluppo della capacità di pensare… ma come può qualcuno che non ha sofferto l'oscurità della notte, apprezzare il valore della luce del giorno?

L'aspetto più importante del rapporto tra società e letteratura è che la letteratura offre uno spazio alle voci scomode, messe a tacere. La letteratura non è soltanto uno strumento di piacere estetico, ma una potente forma di espressione che ci ricorda come le critiche politiche, che non sempre si possono esprimere a gran voce, non debbano per questo essere dimenticate; la letteratura ci invita a prendere posizione attiva contro le ingiustizie sociali, perché quando tutto sprofonda nell'oscurità, perfino scrivere un'opera, apparentemente disperata, diventa un gesto di resistenza: ogni parola affidata alla carta è un sussurro di ribellione.
In fondo, il romanzo Da A a X ci rammenta che l’amore e la resistenza sono forze inseparabili nella lotta per la dignità umana. Attraverso le lettere di Aida e la resistenza silenziosa di Xavier, Berger dimostra che anche in una situazione di oppressione la speranza può persistere, non come un sogno ingenuo, ma come un atto consapevole di disobbedienza. Le mura entro le quali i protagonisti sono rinchiusi si trasformano in simboli della separazione, ma anche della solidarietà; le barriere imposte dal potere diventano anche spazi in cui l’umanità riesce a sopravvivere. La letteratura, come in questo libro la corrispondenza tra i due protagonisti, trasforma la sofferenza in significato e il silenzio in voce, e ci insegna che anche se a volte il mondo sembra governato dall’ingiustizia, ogni atto di empatia, ogni parola scritta ed ogni rifiuto di arrendersi è di per sé una forma di libertà.
Elvan Kahveci, classe 11/III C





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